Autore: Stefania Nardini
Tipologia: Noir mediterraneo
Luogo: Marsiglia
Filo conduttore: La vita di Silvana Landi
Ambientazione: Marsiglia, 1939
Protagonista: Silvana Landi, trasformista della rivista teatrale
Narrazione: in terza persona
Cosa impari dopo averlo letto: Che Marsiglia è una poesia
Giudizio nero: Una piacevole conquista
1939. In un’Europa sull’orlo della guerra, la compagnia teatrale di Silvana Landi, trasformista, va in tournee a Marsiglia , ospite del prestigioso teatro Alcazar. Nella città francese la vita di Silvana viene sconvolta. L’amico Gino Santoni, che si esibisce vestito come una donna di nome Cordera, sparisce, probabilmente sequestrato dai fascisti che lo considerano un “pederasta”. Silvana intanto s’innamora di Alfred Morello, mammasantissima e amico intimo dei caid del mileu marsigliese. Poi arriva la guerra che tutto coinvolge e sconvolge.
Di questo romanzo ho apprezzato la ricostruzione storica e della città. Come nei romanzi di Izzo, Marsiglia si respira attraverso le pagine. Il Panier, il Vieux-Port, la Canebiere, i locali, i ristoranti, puttane e mafiosi, tutto è ricostruito e offerto al lettore con grande cura e molta poesia. Marsiglia appare come una città dove anche il sangue (e ne corre parecchio) può avere un senso. Forse.
Un bel romanzo che ho letto tutto d’un fiato e mi sento di consigliare a chi, come me, ha apprezzato e amato i romanzi di Jean Claude Izzo.
Perchè leggerlo: per la ricostruzione della Marsiglia del 1939
Perchè non leggerlo: a volte i salti tra i pensieri dei vari personaggi fanno perdere il filo della narrazione
Cos’ho pensato quando l’ho finito: Izzo ne sarebbe felice