Un caffè con: Veronica Todaro


La Todaro Editore è una casa editrice del Canton Ticino (CH), particolarmente attiva nel mondo del noir. Noir Italiano prende un caffè con Veronica Todaro, responsabile editoriale dell’azienda, per parlare di noir, di editoria e di autori emergenti.

Noir Italiano: Buongiorno Veronica e benvenuta. Io prendo un caffè, tu?

Veronica Todaro: Grazie, con zucchero e un goccio di latte freddo.

NI: Quali sono le caratteristiche di un libro giallo che merita di venir pubblicato?

VT: Le stesse che dovrebbero avere i libri che meritano di essere letti: che sia scritto bene, che la storia sia verosimile (anche se ci sono alcune notevoli eccezioni), che ti faccia venir voglia di continuare a leggerlo e che una volta finito ti faccia pensare: “Peccato!”.

NI: Meglio un romanzo italiano o straniero?

VT: Dipende. Personalmente amo molto gli scrittori europei (italiani e francesi in testa, con una passione per tutto Simenon). Non sono una fan di ” thrilleroni” all’americana, per intenderci. Però adoro Joe Lansdale, James  Crumley, Ed McBain, James Lee Burke. Sempre restando nell’ambito di genere.

NI: Ti colpisce di più l’ambientazione, la trama o lo stile con cui è scritto il romanzo?

VT: Come lettrice sono più attenta alle atmosfere, all’ambientazione, ai personaggi e naturalmente alla scrittura. La storia…mah,  credo che i classici greci e Shakespeare abbiano già raccontato tutto, quindi trovo più interessante come si racconta una storia, che la storia di per sé. Comunque ogni romanzo, ogni autore, ha il suo punto di forza, chi nella trama, chi nello stile, chi nella descrizione dei personaggi, e ognuno va apprezzato per quello che sa offrire al meglio.

NI: Ci sono molte CE che pubblicano gialli, polizieschi e noir. In cosa vorresti differenziarti?

VT: Quando abbiamo iniziato con la nostra collana di giallo “Impronte”, io e Tecla Dozio (la curatrice della collana), abbiamo deciso di attenerci ad una ambientazione rigorosamente italiana (e ticinese, visto che la Todaro Editore è svizzera). Riteniamo che il territorio possa essere protagonista del romanzo (certamente per quanto riguarda le atmosfere). Naturalmente questo aspetto è più evidente in alcuni romanzi piuttosto che in altri. Un altro aspetto che ci caratterizza è quello di dare largo spazio agli esordienti: su 7/8 romanzi che pubblichiamo ogni anno, circa la metà sono opere prime.

NI: Cosa deve fare un autore per proporre un manoscritto alla vostra attenzione?

VT: Spedirlo, seguendo le indicazioni presenti sul nostro sito, e armarsi di pazienza: i tempi di lettura sono un po’ lunghi, circa 6/8 mesi. E, purtroppo, per mancanza di tempo, rispondiamo solo in caso di interesse alla pubblicazione. Però posso garantire che i dattiloscritti vengono tutti esaminati (anche se non tutti vengono letti fino alla fine, per ovvi motivi).

NI: L’errore più comune tra gli aspiranti scrittori noir?

VT: Credo sia un errore diffuso tra tutti gli  aspiranti scrittori: leggere troppo poco. Salvo rarissime eccezioni, non puoi saper scrivere se non hai letto molto. E a volte non è sufficiente.

NI: Ti ringrazio. Regalaci una frase noir

VT: “Esco a comprare il latte”. Non sono pazza, ho una mia teoria:  che non siano  le parole a costruire una frase noir, ma come sono dette, da chi, perché, in che contesto. Un buon scrittore di noir costruisce una situazione, un’atmosfera, un’attesa e se ha fatto un buon lavoro qualsiasi frase può avere una connotazione noir.

Una risposta a “Un caffè con: Veronica Todaro

  1. Pingback: Un caffè con… Valentina Todaro | Todaro editore·

Lascia un commento