Acque torbide per l’investigatore Astengo


Autore: Andrea Novelli – Gianpaolo Zarini

Tipologia: Hard boiled

Luogo: Genova

Filo conduttore: Indagine su un presunto tradimento che si rivela essere qualcosa di completamente diverso

Ambientazione: il mondo della politica e la Liguria dei giorni nostri

Protagonista: Michele Astrengo, detective privato

Narrazione: In prima persona

Cosa impari dopo averlo letto: Che si può scrivere all’americana senza apparire provinciali

Giudizio nero:  Fantasia al potere(Guida ai giudizi)

Scrivo questa recensione a caldo, poiché la temperatura della serata si aggira intorno ai 40 gradi. Ho divorato il romanzo di Novelli&Zarini in due giorni, poiché si tratta di una storia parecchio italiana e plausibile, anche se scritta con uno stile che strizza l’occhio alla scuola dei duri alla Chandler.

Il personaggio ideato da N&Z, tale Michele Astrengo, ex poliziotto della narcotici finito a fare “l’annusapatte” (come veniva chiamato un altro detective famoso, Pepe Carvalho), è un omaggio alla figura degli investigatori privati degli anni ’30. Un uomo senza un euro, dalle relazioni sentimentali vuote, che fuma troppo e non fa nulla per mantenersi in salute. Messa così potrebbe sembrare una scopiazzatura o la banalizzazione di uno stereotipo ma è qui che si dimostra il talento del duo ligure. Astrengo è perfettamente integrato nella realtà genovese che lo circonda, conosce la città, dai carrugi al porto, fino ad arrivare ai paesi limitrofi. Non è un duro alla Marlowe, bensì è un uomo denso di contraddizioni e che quando si arrabbia non esclama “Fuck”, bensì un più nostrano “Belin”. Appare immediatamente simpatico perché si atteggia a duro ma in realtà è un uomo che si arrabatta per vivere  e che passa la maggior parte della giornata a pedinare coppie fedifraghe.

I due autori mettono in campo una scrittura serrata e rabbiosa, le frasi sono brevi, secche, senza fronzoli e ogni volta che Astrengo dice o pensa una cosa (la prima persona in questo caso è assolutamente necessaria) si va a capo, mettendo quindi il lettore di fronte a una specie di corsa verso la risoluzione della vicenda. Quest’ultima parte come una banale indagine su un tradimento, richiesta dalla moglie di Luca Tessori, ingegnere responsabile dell’ecologia della regione Liguria. In un susseguirsi di colpi di scena credibili e poco banali, Astrengo si troverà a dover scavare nel torbido di una classica storia all’italiana di inquinamento, truffe e lotte per il potere e i soldi (o per le “palanche”, per dirla alla genovese). Rimane comunque il fatto che l’esperimento di N&Z non è un noir di denuncia, bensì si punta più a far divertire il lettore che a farlo ragionare su un tema come l’inquinamento delle nostre coste.

“Acque torbide” è quindi un Hb all’italiana di sicuro godimento, che propone al lettore una lettura facile, veloce e divertente. Non pensate però al lieto fine, siamo comunque in un noir, e le ultime pagine sanno spiazzare come si deve. Il romanzo è dunque perfetto per passare qualche ora di puro relax e per comprendere finalmente che il nostro paese non è uno sfondo così banale per una storia noir.

Perchè leggerlo: Per l’ambientazione plausibile  e per la godibilità della storia e della scrittura

Perchè non leggerlo: Non è un noir di denuncia (anche le la storia potrebbe apparire come tale)

Cos’ho pensato quando l’ho finito: Speriamo ne scrivano un’altra

Se l’argomento t’interessa allora dai un’occhiata a:

Recensione de “Il paziente zero”

L’hard boiled secondo Novelli&Zarini

Recensione de “Per esclusione”

Intervista a Novelli&Zarini

On the rocks (il noir ai tempi di twitter secondo N&Z)

Intervista a Carlo Frilli della Fratelli Frilli editori

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